IL SUO SGUARDO SU TE
Provando e riprovando nuove note
di un dolce canto di amore condiviso
me ne sto ai suoi piedi a stuzzicare
una ad una le corde della cetra,
quando mi sento d'un tratto traversata
dallo sguardo attento dello sposo
che porta il mio sguardo su di te,
sorella che soffri senza pace.
Lo sposo vorrebbe sorriderti,
aprirti a un sorriso tra le lacrime,
ma tu tieni gli occhi rinserrati,
arresi allo sconforto.
Con la mano forata ti sfiora,
rabbrividisci socchiudi appena gli occhi
lo riconosci poi torni a serrarli
sospiri, sussurri Maestro.
Lui scuote piano il capo
e lo vedo aprire la bocca
- Ah quella bocca, le sue labbra,
i suoi baci più dolci del miele -
lo vedo parlarti ma non sento,
ché tu ora singhiozzi gemi forte
e non t’avvedi che copri la sua voce.
Non sento ma vedo le sue labbra
muoversi a pronunciare la parola
con cui risorto saluta i suoi discepoli,
vedo la pace sospinta dal suo soffio
indugiare davanti alla tua porta.
Scandriglia, 9 aprile – Lavinio, 16 aprile 2012.
A Emanuela Provera.
Pierluigi Varvesi